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Maggio 11, 2022

Quali sono le tipologie di tessuti? Se ne parla su Moda Genetica

Su Moda Genetica trovi la classificazione dei tessuti, partendo dai filati, si suddivide in quelli di origine naturale e in quelli di origine artificiale.

Quelli di origine naturale sono realizzati con pelliccia di animali o con fibre di cellulosa. 

I tessuti naturali si distinguono in:

  • animale: lana, pelle, seta, alpaca;
  • vegetale: cotone, canapa, lino.

Mentre i tessuti di origine artificiale sono realizzati utilizzando processi chimici. I tessuti artificiali si distinguono in:

  • artificiale: viscosa
  • sintetica: acrilico, poliestere, poliammide.

Come capire il tipo di tessuto?

Per riconoscere la qualità del cotone un indicatore importante è la resistenza: se il cotone è troppo trasparente potrebbe essere poco resistente e dopo qualche lavaggio si possono creare dei buchi.

Per riconoscere la qualità della lana, essa deve essere resistente ed elastica e non deve fare piling.

Per riconoscere la vera seta da quella creata da fibre sintetiche, bisogna strofinarla tra le dita e vedere se diventa leggermente calda.

Per riconoscere la buona qualità della fibra sintetica artificiale come il poliestere, al tatto deve essere morbido, se è ruvido è di cattiva qualità. 

Difficile da distinguere è la viscosa, fibra sintetica naturale, essendo luminosa e morbida ricorda molto la seta.

Glossario tessuti 

  • Acetato: tessuto sintetico ricavato chimicamente dall’acetato di cellulosa. Impiegata per realizzare tute sportive.
  • Acrilico: fibra sintetica che può essere usata in mischia, rende il prodotto ingualcibile. 
  • Alpaca: viene impiegato nella realizzazione di capi sono molto pregiati, leggeri ma molto caldi. 
  • Bouclé: tessuto caratterizzato da nodini e piccoli occhielli.
  • Broccato: tessuto con motivo in rilievo. 
  • Cachemire: tessuto può essere cardato (resistente) e pettinato (esente dal fenomeno “pilling”).
  • Canapa: tessuto robusto impiegato per tessuti d’abbigliamento e arredamento. 
  • Chiffon: tessuto molto leggero, a velo trasparente.
  • Ciniglia: tessuto ottenuto da una tecnica di torsione: l’effetto finale è quello di assomigliare al tatto al velluto.
  • Cotone: è un tessuto leggero e robusto al tempo stesso, protegge dal caldo.
  • Crêpe: tessuto increspato ottenuto dalla torsione elevata dei filati.
  • Damasco: tessuto in seta brillante con effetto di chiaroscuro con disegni lucidi su fondo opaco o viceversa. 
  • Flanella: tessuto morbido e caldo. La materia prima può essere la lana o il cotone.
  • Fresco lana: tessuto di lana impiegato per abiti estivi. 
  • Gros grain: tessuto con nervature. 
  • Juta: impiegata in mischia nella realizzazione dell’abbigliamento.
  • Jacquard: tessuto con disegni elaborati come damaschi o broccati.
  • Jersey: tessuto a maglia originario dell’isola di Jersey. 
  • Lana: le sue qualità sono quella di riscaldare, l’idroassorbenza, resistenza ai piegamenti. Il difetto più evidente è l’infeltrimento.
  • Merino: tessuto leggero realizzato con lane di qualità finissima e pregiata, proveniente da razza di pecore spagnola.
  • Modal: fibre di cellulosa modificate. Usata in mischia con il cotone.
  • Mohair: tessuto soffice e lucente proveniente dalla capra d’angora.
  • Oxford: tessuto originario dell’omonima città inglese. Realizzato con filati di cotone puro, impiegato nella camiceria.
  • Raso: è un tessuto liscio che presenta due facce opposte: un lato è lucida, dall’altra opaca. 
  • Seta: fibra derivante dalla bava di insetto. Fresca in estate e calda in inverno.
  • Velluto: tessuto liscio, brillante e compatto. 

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