Su Moda Genetica trovi la classificazione dei tessuti, partendo dai filati, si suddivide in quelli di origine naturale e in quelli di origine artificiale.
Quelli di origine naturale sono realizzati con pelliccia di animali o con fibre di cellulosa.
I tessuti naturali si distinguono in:
- animale: lana, pelle, seta, alpaca;
- vegetale: cotone, canapa, lino.
Mentre i tessuti di origine artificiale sono realizzati utilizzando processi chimici. I tessuti artificiali si distinguono in:
- artificiale: viscosa
- sintetica: acrilico, poliestere, poliammide.
Come capire il tipo di tessuto?
Per riconoscere la qualità del cotone un indicatore importante è la resistenza: se il cotone è troppo trasparente potrebbe essere poco resistente e dopo qualche lavaggio si possono creare dei buchi.
Per riconoscere la qualità della lana, essa deve essere resistente ed elastica e non deve fare piling.
Per riconoscere la vera seta da quella creata da fibre sintetiche, bisogna strofinarla tra le dita e vedere se diventa leggermente calda.
Per riconoscere la buona qualità della fibra sintetica artificiale come il poliestere, al tatto deve essere morbido, se è ruvido è di cattiva qualità.
Difficile da distinguere è la viscosa, fibra sintetica naturale, essendo luminosa e morbida ricorda molto la seta.
Glossario tessuti
- Acetato: tessuto sintetico ricavato chimicamente dall’acetato di cellulosa. Impiegata per realizzare tute sportive.
- Acrilico: fibra sintetica che può essere usata in mischia, rende il prodotto ingualcibile.
- Alpaca: viene impiegato nella realizzazione di capi sono molto pregiati, leggeri ma molto caldi.
- Bouclé: tessuto caratterizzato da nodini e piccoli occhielli.
- Broccato: tessuto con motivo in rilievo.
- Cachemire: tessuto può essere cardato (resistente) e pettinato (esente dal fenomeno “pilling”).
- Canapa: tessuto robusto impiegato per tessuti d’abbigliamento e arredamento.
- Chiffon: tessuto molto leggero, a velo trasparente.
- Ciniglia: tessuto ottenuto da una tecnica di torsione: l’effetto finale è quello di assomigliare al tatto al velluto.
- Cotone: è un tessuto leggero e robusto al tempo stesso, protegge dal caldo.
- Crêpe: tessuto increspato ottenuto dalla torsione elevata dei filati.
- Damasco: tessuto in seta brillante con effetto di chiaroscuro con disegni lucidi su fondo opaco o viceversa.
- Flanella: tessuto morbido e caldo. La materia prima può essere la lana o il cotone.
- Fresco lana: tessuto di lana impiegato per abiti estivi.
- Gros grain: tessuto con nervature.
- Juta: impiegata in mischia nella realizzazione dell’abbigliamento.
- Jacquard: tessuto con disegni elaborati come damaschi o broccati.
- Jersey: tessuto a maglia originario dell’isola di Jersey.
- Lana: le sue qualità sono quella di riscaldare, l’idroassorbenza, resistenza ai piegamenti. Il difetto più evidente è l’infeltrimento.
- Merino: tessuto leggero realizzato con lane di qualità finissima e pregiata, proveniente da razza di pecore spagnola.
- Modal: fibre di cellulosa modificate. Usata in mischia con il cotone.
- Mohair: tessuto soffice e lucente proveniente dalla capra d’angora.
- Oxford: tessuto originario dell’omonima città inglese. Realizzato con filati di cotone puro, impiegato nella camiceria.
- Raso: è un tessuto liscio che presenta due facce opposte: un lato è lucida, dall’altra opaca.
- Seta: fibra derivante dalla bava di insetto. Fresca in estate e calda in inverno.
- Velluto: tessuto liscio, brillante e compatto.