Nella storia delle tradizioni accademiche in Italia, i colori della laurea hanno sempre avuto un ruolo di rilievo. Sin dalla fondazione, le università italiane hanno seguito rigorose convenzioni e regole, comprese quelle relative ai colori associati alle varie discipline. Non a caso, i primissimi atenei, ossia quelli di Bologna e di Padova, hanno stabilito una tradizione che è stata mantenuta nel corso dei secoli, influenzando anche l’importanza attribuita al colore della tesi.
Queste tradizioni sono andate a plasmare nel tempo la cultura accademica italiana e hanno contribuito a definire l’aspetto formale e il significato simbolico delle tesi di laurea nel contesto italiano. In questo articolo, Tesissima spiega i colori della tesi di laurea per facoltà così da definire una sorta di linee guida per gli studenti e favorire la corretta esposizione del materiale didattico. Per esempio, l’Università di Bologna utilizza il rosso e il blu, simboli di tradizione e serietà. Al contrario, l’Università Bocconi predilige il blu scuro, rappresentando professionalità e rigore. Questi colori non sono solo usati nelle tesi, ma anche in altri materiali ufficiali dell’università.
Non a caso, Il colore scelto per la presentazione della tesi rappresenta dei concetti profondi e dei valori culturali intrinseci. Dunque il valore metaforico viene assimilato al percorso di laurea definendo gli obiettivi e i sbocchi futuri professionali.
Colori della laurea collegati alle università italiane e ai corsi specifici
Nel corso della storia accademica italiana, il colore della laurea ha subito numerose evoluzioni, passando da tradizioni consolidate a nuove interpretazioni. In passato, il colore della copertina della tesi rappresentava l’area di studi a cui il laureando si dedicava: nero per le discipline umanistiche, rosso per le scienze sociali, verde per le scienze mediche e blu per le discipline scientifiche.
Tuttavia, con l’evolversi del sistema accademico e l’ampia varietà di percorsi di studio, questa associazione tradizionale dei colori si è andata modificandosi, dando spazio a una maggiore libertà nella scelta del colore della tesi. Ciononostante, il valore metaforico dei colori è rimasto pressoché uguale e un riferimento valido ancora oggi, in quanto influisce direttamente nella nostra complessa percezione visiva e quindi psicologica.
Il nero è un simbolo tradizionale e controverso, da tempo associato alla tradizione accademica italiana, poiché indica sobrietà, dignità e autorevolezza. Negli ultimi tempi, si usa soprattutto per i percorsi di Architettura e Ingegneria nonostante sia stato oggetto di controversie. Da un lato, alcuni docenti e accademici lo considerano un elemento essenziale per mantenere l’aura di serietà e importanza, mentre altri suggeriscono di optare per colori più vivaci, in linea con le nuove tendenze. Questa dicotomia ha generato un dibattito acceso sul ruolo del nero nelle tradizioni accademiche italiane e sull’effettiva percezione da parte degli esaminatori e relatori durante la valutazione delle tesi.
In alternativa si usa il blu: colore della saggezza e della conoscenza per i percorsi di Giurisprudenza mentre al Politecnico di Torino indica la formazione in Architettura. Difatti, il blu rappresenta l’approfondimento e la profondità di pensiero necessari per la ricerca accademica, nonché la serietà e l’affidabilità della conoscenza ottenuta. Questo colore riflette anche l’idea di un percorso di studio ben strutturato, in cui accuratezza e precisione sono elementi essenziali.
Il colore della laurea in Medicina, Veterinaria, Farmaceutica o Lingue è il rosso, il quale si abbina ai valori della passione e della determinazione, caratteristiche essenziali per condurre con successo il percorso lavorativo. Nondimeno,intende comunicare la passione e l’energia che lo studente ha investito nello studio.
A differenza, il verde si combina a concetti di speranza, fertilità e crescita, ed è pertanto considerato un simbolo di novità nel mondo accademico, perfetto per le formazioni in ambito ambientale. Rappresenta il desiderio di apportare innovazione e originalità nel proprio campo di studio, l’aspettativa di un futuro brillante e pieno di promesse per la ricerca o la carriera accademica dei laureati.
Altri colori e significati associati
Nel contesto accademico italiano, altri colori vengono associati ad alcune specifiche discipline o facoltà. Per esempio, il giallo gareggia con il bianco per gli studi umanistici e filosofici, poiché rappresentano la mente e la creatività, oppure la purezza e la neutralità. Invece, il viola si associa alle materie artistiche, spirituali e al design, indicando originalità, introspezione e innovazione. Mentre il marrone può essere scelto in ambito giuridico per rappresentare la solidità e la stabilità delle argomentazioni presentate. Tuttavia, si tratta di scelte ambiziose e poco praticate.
E’ importante però spiegare che la scelta del colore della tesi influenza in maniera sostanziale la percezione e la valutazione del lavoro accademico. Recenti studi hanno dimostrato che determinati colori possono suscitare emozioni e reazioni diverse, laddove il blu è associato alla tranquillità e alla fiducia, quindi potrebbe essere percepito in modo positivo dalla commissione di valutazione.
Al contrario, il rosso potrebbe essere visto come eccessivamente audace o aggressivo, mentre il verde potrebbe trasmettere freschezza e innovazione. Inoltre, la scelta del colore potrebbe influenzare anche la leggibilità del testo e la presentazione visiva della tesi, elementi che si collegano alla valutazione della qualità del lavoro svolto. Pertanto, come suggerisce Tesissima, ciascun studente sarà tenuto a concordare con l’esaminatore di riferimento il giusto accordo cromatico prima di fare scelte avventate.