La stagione fredda è alle porte e il nostro primo pensiero va al riscaldamento, una voce di spesa che preoccupa molto le famiglie italiane, perché è tra le più elevate dell'anno. I sistemi per il riscaldamento invernale sono numerosi e, a seconda del tipo di abitazione e del tipo di contratto possono essere autonomi o centralizzati. Per entrambe le opzioni ci sono pro e contro. In questo articolo valutiamo quali sono per aiutarti a scegliere l'opzione migliore per te.
Riscaldamento autonomo e centralizzato: le differenze
Il riscaldamento autonomo prevede che ogni unità abitativa sia dotata di una caldaia e un impianto di distribuzione del calore completamente indipendenti da altri.
Il riscaldamento centralizzato invece è un impianto di climatizzazione gestito da una caldaia unica che provvede ad alimentare più unità immobiliari. Questa tipologia di riscaldamento è tipica nei condomini.
Riscaldamento autonomo: pro e contro
Tra i vantaggi del riscaldamento autonomo c'è sicuramente la grande flessibilità perché permette di regolare la temperatura in base alle proprie esigenze e abitudini e di programmare accensioni e spegnimenti anche in base alla presenza o meno in casa. È possibile accendere e spegnere il riscaldamento a piacimento, senza dover dipendere dagli altri condomini. Se inoltre si dovesse decidere di sostituire la caldaia a costo zero, usufruendo delle agevolazioni fiscali, si potrebbe procedere in maniera più rapida senza seguire l'iter dell'approvazione dell'assemblea. Il riscaldamento autonomo comporta però anche degli svantaggi, come la completa responsabilità dell'installazione e della manutenzione. Sono queste operazioni costose perché richiedono una certa competenza tecnica. Il consumo energetico può inoltre essere più elevato rispetto a un sistema centralizzato, soprattutto se la caldaia non è di ultima generazione o se non si rispettano in maniera puntuale alcune regole per evitare gli sprechi.
Riscaldamento centralizzato: pro e contro
Il riscaldamento centralizzato presenta il vantaggio di essere generalmente più efficiente dal punto di vista energetico, grazie all'utilizzo di una caldaia di grandi dimensioni e all'ottimizzazione della distribuzione del calore. I costi di installazione e manutenzione sono solitamente inferiori rispetto a quelli di un impianto autonomo, perché vengono suddivisi tra le persone che usufruiscono del servizio. Il riscaldamento centralizzato però limita la libertà dei singoli condomini, anche perché gli impianti centralizzati sono anche più controllati per quanto riguarda le norme nazionali sul regolamento degli impianti di riscaldamento appena emanate per il 2024/25. Nell'impianto di riscaldamento centralizzato non si possono regolare autonomamente la temperatura e i tempi di accensione e spegnimento del riscaldamento sono predeterminati. In caso di guasti o malfunzionamenti infine l'intervento potrebbe richiedere più tempo, visto che l'impianto è più grande.
Riscaldamento autonomo o centralizzato: quale scegliere?
Come abbiamo visto, ogni sistema ha i suoi pro e i suoi contro. Se si vive in condominio la scelta dipende innanzitutto dalle abitudini che si hanno e dal tipo di impianto di riscaldamento che si vuole scegliere. Si può ad esempio rinunciare alla caldaia centralizzata per installare un impianto a pannelli radianti alimentato dall'elettricità. Un altro aspetto da valutare è la dimensione dell'appartamento: anche in questo caso, si possono trovare soluzioni differenti rispetto alla caldaia centralizzata, ottimizzando i consumi. Per gli appartamenti di media grandezza o grandi, che si trovano in condomino, forse è meglio sfruttare i vantaggi del riscaldamento centralizzato.