Quante volte, nel giro di un anno, si acquistano delle cartucce? Non poche! In tali occasioni, si utilizzano delle definizioni non sempre consapevoli di quello che si chiama in causa. Questo vale soprattutto se non si utilizza spesso il device sopra citato e non si è quindi consapevoli delle sue peculiarità tecniche.
Approfondirle significa, per forza di cose, cercare di capire di cosa si parla quando si prendono in considerazione le cartucce rigenerate. Seguici nelle prossime righe per saperne di più!
Cartuccia rigenerata: di cosa si tratta di preciso?
Con l’espressione “cartuccia rigenerata” si inquadra la struttura vuota di una cartuccia originale. Quest’ultima è contraddistinta dalla presenza di una testina di stampa. Prima di arrivare sugli scaffali dei negozi o nei magazzini degli e-commerce, le cartucce rigenerate devono passare una selezione specifica. Fondamentale è che i vuoti vengano controllati con attenzione, affinché siano sufficientemente integri e, di riflesso, con peculiarità tali da poter essere riempiti nuovamente di inchiostro senza problemi (anche più volte).
Scelte soprattutto per il loro costo inferiore rispetto a quelle compatibili ma anche per il loro impatto ambientale ridotto, possono essere usate senza problemi su diversi modelli di stampanti.
Quali sono i vantaggi
Come appena specificato, le cartucce per stampanti rigenerate hanno tra i principali vantaggi il risparmio. Giusto per dare qualche numero in merito, facciamo presente che si può pagare anche il 50% in meno rispetto alla cifra con cui si avrebbe a che fare scegliendo le cartucce originali. Tutto questo, ribadiamo, senza mettere in alcun modo in secondo piano la qualità del risultato. Un doveroso cenno deve essere dedicato al fatto che, per poter essere ricaricate correttamente, queste tipologie di cartucce richiedono un po’ di manualità e di tempo (niente che non si possa sistemare armandosi di pazienza).
Se si ha intenzione di apprezzare al massimo i vantaggi di queste cartucce, un consiglio tanto semplice quanto importante prevede il fatto di acquistarle della medesima marca della propria stampante (anche in questo frangente non c’è nessun problema, dal momento che in commercio esistono tantissime soluzioni).
Consigli per utilizzarle al meglio
Non c’è che dire: le cartucce per stampanti rigenerate possono rivelarsi delle preziose alleate sia del portafoglio, sia per l’ambiente. Nei casi in cui si decide di acquistarle, è bene essere consapevoli di alcune dritte per utilizzarle al meglio. In questo novero rientra il fatto di porre attenzione alla scadenza. Le cartucce a cui stiamo dedicando questo articolo, infatti, andrebbero utilizzate entro e non oltre l’anno dal primo inserimento nella stampante.
Non bisogna assolutamente allarmarsi in merito alla resa: non solo è tranquillamente equiparabile a quella delle cartucce originali ma, in alcuni casi, si può definire a ragione superiore. Un nodo importante da approfondire riguarda il loro smaltimento una volta arrivate alla scadenza. La prima cosa da dire al proposito è che non devono essere assolutamente buttate nell’indifferenziato (purtroppo è molto diffuso questo luogo comune sbagliatissimo).
Le alternative giuste da considerare sono diverse. Ci si può recare presso il proprio negozio di fiducia. Presso i punti vendita in questione, infatti, vengono solitamente installati dei contenitori ad hoc per lo smaltimento. Un’ulteriore soluzione da non dimenticare è l’isola ecologica comunale. Ah, ovviamente le cartucce rigenerate non vanno mai e poi mai smaltite con i rifiuti di plastica!
Gestire correttamente lo smaltimento è molto importante; in caso di poca attenzione a questo aspetto, il rischio è quello di vanificare i vantaggi per l’ambiente legati all’utilizzo di queste cartucce. Secondo alcuni dati forniti dall’ENEA e da realtà accademiche come l’Università di Modena e Reggio Emilia, una singola cartuccia rigenerata ha un impatto sull’ambiente inferiore dell’80% rispetto a una cartuccia originale.