Soprattutto in passato poteva capitare che alcune abitazioni subissero piccoli interventi migliorativi; i proprietari in totale buona fede non segnalavano i lavori e non richiedevano i permessi adeguati. Al momento della vendita o dell’affitto ci si trova però davanti ad una difformità che rende la casa momentaneamente bloccata per abusi edilizi. Devi sapere che ci sono alcuni interventi, di piccola dimensione, che possono essere sanati attraverso alcuni atti. Oggi, in questo post, ti sveliamo come sanare piccoli abusi edilizi e come richiedere una CILA in sanatoria per poter riportare l’immobile ad uno stato di conformità totale.
Abuso edilizio: come riconoscerlo
Devi sapere che è piuttosto semplice commettere un piccolo abuso edilizio, secondo la legge infatti si commette questo reato in qualsiasi momento venga effettuato un intervento sulla casa senza chiedere in modo preventivo un permesso di costruzione e senza aver dichiarato l’inizio dell’attività. A seconda dell’abuso viene punito con una multa di diversa entità; si parla per lo più di pene pecuniarie ma in alcuni casi si può anche cadere in quelle di detenzione.
Come sanare un abuso edilizio: richiedere una CILA in sanatoria
Devi sapere che però, in caso ci sia un piccolo abuso edilizio presso la tua casa, hai anche modo di sanarlo andando ad intervenire con la richiesta di una CILA in sanatoria. Il permesso può essere richiesto se hai costruito senza un permesso o con un permesso difforme oppure in caso non ci sia stata una segnalazione di SCIA. Per ottenere una sanatoria è necessario rispettare i 90 giorni dall’ingiunzione e il ripristino dello stato, oppure chiedere maggiori informazioni ad un geometra di fiducia che possa occuparsi della faccenda.
Devi sapere però che la sanatoria non coincide per forza con il condono; il condono viene utilizzato per annullare del tutto l’illecito mentre la sanatoria serve per impegnare a pagare ciò che era dovuto con una piccola maggiorazione per fare in modo che il lavoro venga registrato in modo legale.
Inoltre è importante conoscere i limiti delle sanatorie; non sempre è possibile farlo, ci sono degli interventi per cui non è prevista questa operazione, mentre per altri sì. Di seguito ti sveliamo quali sono gli interventi di abuso edilizio sanabili e quali invece non è possibile sanare.
La richiesta di sanatoria può essere portata avanti dal proprietario dell’immobile ma non solo: possono farsene carico gli inquilini, chi intende acquistare la casa o anche chi ha commesso l’abuso e ne è il responsabile.
La richiesta di una CILA in sanatoria può essere effettuata da un geometra specializzato che presenterà la domanda al comune; in questo modo entro 60 giorni si ottiene una risposta. In questo caso non esiste la regola del silenzio-assenso; cioè se non si riceve una risposta è considerata rifiutata e non accettata.
Abusi edilizi sanabili: quali sono
Come abbiamo accennato, non tutti gli abusi edilizi sono sanabili. Per capire se il tuo fa parte dell’elenco, abbiamo racchiuso una lista di alcuni degli interventi più comuni considerati sanabili. Il nostro consiglio è comunque quello di rivolgersi a personale qualificato in modo da ottenere un supporto preciso nella procedura e avere maggiori possibilità di vedere tutto andare verso una sanatoria rapida senza intoppi burocratici.
Per poter essere sanati, gli interventi devono essere stati realizzati senza permesso di costruzione o in modo difforme da quanto pattuito. È importante però che si verifichino alcuni requisiti:
– Richiedere una sanatoria prima della sanzione. Tra i primi requisiti richiesti c’è intervenire sull’immobile chiedendo una sanatoria prima dell’arrivo di una multa.
– È sanabile se viene pagato il contributo di costruzione con una cifra doppia. Qualora la difformità fosse solo parziale, c’è un calcolo che viene effettuato per questo pagamento che non corrisponde esattamente al doppio.