Il trasporto merci pericolose è per definizione un’attività molto delicata. Lo è nel concreto, visti i materiali e i prodotti che coinvolge. Lo è dal punto di vista normativo e burocratico, in quanto è soggetto a una normativa stringente, le cui sanzioni in caso di violazione sono molto gravi.
Per inciso, con l’espressione trasporto merci pericolose si intende il trasporto di materiali e prodotti che, a causa della loro composizione e delle loro caratteristiche intrinseche, possono causare danni a cose o persone. L’eventualità è tutt’altro che remota, se si considera che nella maggior parte dei casi il trasporto delle merci pericolose avviene su gomma e coinvolge arterie stradali per loro stessa natura piuttosto frequentate.
Il trasporto delle merci pericolose richiede delle precauzioni particolari in modo da ridurre a zero gli incidenti o minimizzarne l’impatto qualora essi si verificassero. Queste precauzioni riguardano i contenitori per gli stoccaggi ma anche la strumentazione in dotazione a chi effettua materialmente il trasporto.
Trasporto merci pericolose, normativa e rischi
Il trasporto delle merci pericolose su gomma è normato dall’ADR, ovvero dal cosiddetto “Accord européen relatif au transport international des marchandises dangereuses par Route”. In Italia è stato ratificato con la legge n. 1839 del 1962.
E’ una normativa molto complessa, che tocca molti punti, dalla dotazione degli equipaggi alla documentazione, dalle caratteristiche dei veicoli a quelle dei contenitori per lo stoccaggio.
Ovviamente, l’ADR definisce e classifica le merci pericolose. In sintesi, sono merci pericolose:
- Oggetti esplosivi,
- Gas e liquidi infiammabili,
- Solidi infiammabili,
- Materie soggette ad autocombustione,
- Materiali il cui contatto con l’acqua sviluppa fluidi infiammabili,
- Carburanti,
- Perossidi,
- Materie tossiche, infettanti, corrosive, radioattive.
L’ADR coinvolge tutte le figure professionali in gioco, assegnando a ciascuno di esse dei precisi compiti. Dunque, sono soggette all’ADR:
- Spedizionieri,
- Autotrasportatori,
- Destinatari,
- Personali assegnati al carico e allo scarico,
L’impatto più visibile della normativa ADR risiede nella dotazione dei veicoli. Il riferimento è ai cartelli che devono esibire sul retro, in modo che risultino leggibili dagli automobilisti. Questi cartelli sono arancioni e contengono due numeri posti uno sull’altro. Il primo numero indica la classe della merce. Per esempio, il numero 1 corrisponde ai gas, il numero 2 corrisponde ai liquidi infiammabili. Il secondo numero indica invece la merce nello specifico. Per esempio, il 1001 indica l’acetilene mentre il 1079 indica l’anidride solforosa.
Fondamentali sono anche le etichette di pericolo, caratterizzate dalla preferenza per i colori rossi, gialli e arancioni, nonché per i simboli universalmente riconosciuti, come quelli che suggeriscono la presenza di liquidi infiammabili (la classica fiamma) o i materiali radioattivi.
Cruciale è anche la parte relativa ai certificati di cui deve dotarsi il personale trasportatore. Ecco una panoramica.
- Certificato base, che abilita al trasporto di tutte le merci pericolose eccetto quelle esplosive e radioattive, ma solo nella forma di colli.
- Specializzazione cisterne, che garantisce la medesima abilitazione, ma consente il trasporto all’interno di cisterne.
- Specializzazione esplosivi, che abilita al trasporto di esplosivi, ma non di materiale radioattivo.
- Specializzazione radioattivi, che abilita al trasporto di tutte le classi, compresi i radioattivi.
Chi scegliere per il trasporto merci pericolose
Scegliere una buona ditta per il trasporto merci pericolose mette al riparo non solo da disservizi (ritardi, rallentamenti etc.) ma anche da conseguenze ben più gravi, come incidenti o sanzioni. Come scegliere la ditta di trasporti? Il consiglio è di andare sul sicuro, e optare per uno dei migliori player del settore.. Per esempio, CAT Trento offre servizi di trasporto merci in regime ADR precisi, puntuali e garantiti.
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