Quando un matrimonio finisce di comune accordo tra i coniugi si può adottare una procedura veloce, evitando che debba essere il giudice a decidere d'imperio l'accordo tra le parti. Prima di affrontare l'iter è bene conoscere con esattezza i costi e quali documenti servono. È utile approfittare dell'assistenza legale per poter raggiungere l'obiettivo in modo semplice e senza errori.
Cosa prevede il consenso
Il legislatore ha introdotto la separazione con procedimento consensuale allo scopo di permettere ai coniugi di concludere l'esperienza matrimoniale in accordo tra loro. Questo sistema consente alla coppia di velocizzare i tempi. Tuttavia per poter aderire a questo specifico iter è necessario aver raggiunto un accordo sui diritti patrimoniali, sull'affidamento e sul collocamento dei figli, sull'assegno di mantenimento e su quanto regola i rapporti tra le persone separate e la prole.
Quando si sospendono gli effetti civili del matrimonio consensualmente arrivando al divorzio, bisogna passare dalla separazione, come richiede la legge. Quindi si tratta del primo passaggio. Bisogna effettuarlo secondo una delle tre vie indicate dalla norma:
- presentando un ricorso congiunto al Presidente del Tribunale con l'assistenza dell'avvocato, in questo caso può essere uno solo per entrambi i coniugi;
- depositando il ricorso di un coniuge e una memoria di costituzione dell'altro coniuge da convertire in procedura consensuale alla prima udienza dal giudice;
- ricorrendo alla negoziazione assistita con la partecipazione di un avvocato per ogni coniuge.
Nel caso in cui la coppia non abbia figli e non siano necessarie divisioni patrimoniali si può evitare l'assistenza legale e presentare il procedimento all'Ufficio Stato Civile del Comune.
Le procedure
Chi ricorre alla separazione con procedimento consensuale sceglie la procedura tra le diverse opzioni elencate. Nel caso la coppia decida di presentare il ricorso al Presidente del Tribunale, dovrà specificare i termini dell'accordo. Entro cinque giorni dal deposito dell'atto si ottiene la data per l'udienza durante la quale il giudice sentirà le parti facendo un formale tentativo di conciliazione. Se i coniugi tornano insieme viene redatto un verbale e l'iter si conclude. In caso contrario il Collegio in seduta senza le parti e senza avvocati provvederà a emettere un Decreto di Omologazione. Sarà depositato in cancelleria e sarà efficace in poche settimane.
In alternativa ogni coniuge può incaricare il proprio avvocato di avviare la negoziazione assistita. Le parti si trovano e firmano un accordo che viene trasmesso al pubblico ministero per la valutazione. Se non ci sono elementi ostativi il magistrato trasmette gli atti all'Ufficio Stato Civile del Comune. Si può adottare tale procedura anche in caso vi siano figli minori o maggiorenni non autosufficienti. La conclusione dell'iter può avvenire in pochi giorni e comunque entro tre o quattro mesi.
La separazione con procedimento consensuale in Comune è possibile, ma va tenuto presente che l'assistenza di un legale è necessaria in presenza di figli minori o maggiorenni non autosufficienti economicamente. Se invece non ci sono figli e patrimoni da suddividere, si può rinunciare al supporto di un avvocato. Basta recarsi all'Ufficio Stato Civile del Comune ed effettuare un versamento di 16 euro dichiarando la propria intenzione. Non ci devono essere assegni di mantenimento o immobili da spartire.
Assistenza legale e costi
La spesa viva da sostenere per il deposito della documentazione in tribunale ammonta a 43 euro in bolli. A cui va aggiunto un costo per l'assistenza legale che parte da 700 euro per coniuge, con un tetto massimo di 3.000 euro. Sebbene alcune vie consentano di rinunciare al supporto legale, è bene ricorrere al professionista in modo da evitare di commettere inesattezze. Per avere maggiori informazioni ci si può rivolgere a Consulenza Legale Italia, uno studio specializzato in consulenza legale in ambito civile e penale. Oltre a fornire online, attraverso il sito www.consulenzalegaleitalia.it, indicazioni utili, mette a disposizione uffici a Padova e Milano.