Le batterie più diffuse sono le ricaricabili al piombo, ma nella realtà pochi sanno cos’è e come funziona una batteria.
Una batteria è un accumulatore elettrico che utilizza il metodo galvanico per trasformare l’energia prodotta da una reazione chimica in elettricità.
Quindi banalmente dobbiamo dire che un a batteria accumula energia disponibile per usi successivi.
Queste batterie ricaricabili al piombo sono pensate e realizzate per una lunga durata, le migliori possono arrivare fino a tre lustri.
Cosa sono le batterie ricaricabili al piombo
Una batteria ricaricabile può avere diverse dimensioni, sono sigillate e basano la loro performance sulla reazione tra due elementi chimici, il piombo e l’acido solforico. La tecnologia VRLA ha una valvola auto regolante che sostituisce i vecchi tappini usati per il rabbocco, l’idrogeno e l’ossigeno prodotti durante la reazione generano a loro volta acqua e un elettrolito che è trattenuto nelle lastre AGM (fatte con microfibra di vetro). La durata delle pile ricaricabili al piombo, grazie alla tipologia di lastra utilizzata, è superiore alle altre in commercio e con un costo davvero basso.
Uso delle batterie
Le batterie ricaricabili al piombo che usano l’opzione VRLA e con le piastre AGM, sono usate in tutti i settori e ovunque occorra energia da stoccare per lungo tempo. La loro collocazione naturale è l’ambito industriale, la facilità di ricarica, la durata, le personalizzazioni nelle misure e nella forma, rendono il prodotto utile a molte funzioni della filiera produttiva. Le pile sono utilizzate in molti ambiti, non solo della grande industria ma anche nella componentistica e nei piccoli elettrodomestici.
Le migliori batterie ricaricabili al piombo
Le batterie ricaricabili sono più che affidabili, sono marchiate Panasonic, durano e accompagnano chi le acquista a lungo.
Come funziona una batteria
Il procedimento della produzione di energia è relativamente elementare, si produce elettricità con due elettrodi alimentati da un a soluzione che è detta elettrolita.
Una batteria non produce energia, ma la accumula e la conserva per l’uso.
Una batteria accumula e rilascia energia, in questa azione ne consuma anche. Quindi se una batteria dovesse scaricare 500 wat, per ricaricarla ce ne vorranno circa 600 wat (almeno 100 wat sono stati persi). Le pile ricaricabili al piombo sono performanti e perdono meno energia, durando di più. Una normale pila ha una resa del 60/70%, invece, una batteria ricaricabile al piombo può arrivare anche al 95%. Le batterie pur dichiarando una potenza pari a cento, concretamente, quella presente realmente è molto di meno, perché viene sprecata durante la fase di conservazione. Le batterie ricaricabili al piombo sprecano meno energia, durano 15 anni.
Classificazione delle batterie ricaricabili al piombo
Le batterie possono essere suddivise in due macro categorie:
Automotive e Deep-Cycle.
Le automotive vengono utilizzate per i motorini di avviamento di auto e moto.
Le Deep-Cycle sono usate anche nel mondo fotovoltaico e servono ad accumulare le ingenti produzioni di energia.
A loro volta utilizzano diverse modalità di trattamento del liquido elettrolito: a umido, a gel e poi a secco con l’ottimale metodo AGM.
Le batterie AGM utilizzano delle piastre di fibra di vetro trattate con acido solforico e ossigeno.
Il liquido contenuto (acqua) può essere gestito nella maniera tradizionale con i tappi di rabbocco o tramite una valvola autoregolabile e quindi senza manutenzione con il metodo VRLA. Le batterie ricaricabili al piombo AGM sono sigillate in maniera ermetica utilizzano la Valve Regulated Lead-Acid (VRLA). La valvola consente una ricarica rapida, autoregolata e senza rischi e pericolo che si producano gas nocivi.