Il nome può parerci degno delle origini quasi fantascientifiche del concetto stesso di LASER, ma i laser Nd: YAG sono una realtà ben concreta, che trova moltissimi utilizzi in svariati campi d’applicazione. Riassumendo le specifiche tecniche, che sono decisamente troppo complicate per lo scopo di quest’articolo, questo laser è classificabile come un modello a stato solido, che usa come mezzo attivo un cristallo di Ittrio e Alluminio drogato al Neodimio nella misura dell’1% circa. Si tratta di una tecnologia più che collaudata, nata nell’ormai lontano 1964 negli Stati Uniti.
Per via soprattutto della loro variabilità di lunghezza d’onda, che può essere fatta oscillare da 940 a 1440 nm, i laser di questo tipo sono fra i più comunemente utilizzati, e trovano applicazione in campi molto diversi.
Oftalmologia
I laser YAG trovano una massiccia applicazione nella cura degli occhi. Uno dei loro utilizzi più diffusi in tal senso è per rendere trasparente la capsula che sostiene il cristallino artificiale, dopo gli interventi di cataratta: vengono inoltre utilizzati per trattare i pazienti colpiti da glaucoma, abbassando la pressione intraoculare. Nei casi di retinopatie diabietiche, inoltre, ove si richieda una fotocoagulazione pan-retinica, i laser YAG a doppia frequenza possono essere utilmente sostituiti a quelli ad Argon.
Odontoiatria
Rimanendo nel campo medico, il laser YAG viene usato spesso dai dentisti nella chirurgia dei tessuti molli del cavo orale, sia per le normali gengivectomie che per le biopsie; è inoltre utile ove sia necessario operare una coagulazione dei siti donatori di innesti, e trova applicazione anche nel drenaggi del solco periodontale.
Fisioterapia
Oltre a tagliare, il laser può anche aiutare nella guarigione. In fisioterapia ne è un esempio classico proprio l’utilizzo del laser YAG nelle riabilitazione, come tecnica di trattamento delle cicatrici.
Industria
Il laser YAG è uno dei principali laser per marcatura, che può essere utilmente applicato sia a materie plastiche che metalli, e perfino alla marcatura subsuperficiale del vetro; oltre a ciò, trova utilizzo nella trapanatura di superleghe e nel normale taglio e saldatura delle lamiere metalliche.