Fatture, incantesimi, pozioni. Termini comuni quando si parla di riti esoterici e magia, ma quello che i non esperti forse non sanno è che non si tratta di sinonimi. Ognuna di queste parole indica attività diverse, pur con una base comune: smuovere le energie universali al fine di permettere all’uomo di intervenire, per quanto possibile, sulle circostanze e dirigere il proprio futuro.
Con questi rituali insomma ci si ricollega a quella parte interna dell’essere umano ancora così poco studiata, quella scintilla divina che collega l’uomo con il cosmo; “siamo fatti della stessa sostanza delle stelle”, come diceva l’astronomo Carl Sagan.
Questa immagine poetica però può nascondere intenti ben poco benevoli. Ed è qui che entrano in campo le fatture. Con fattura si intende specificatamente l’atto di maledire, ovvero di inviare tramite parole e gesti energie negative verso un’altra persona. E’ un rito di magia nera, che gli operatori seri e certificati non compiono, anche se si preparano a eseguire contro fatture. Come dice il nome stesso, questo rituale serve a bloccare le conseguenze di una fattura e, in sostanza, a proteggere la vittima. Se quindi temete di essere vittima di malocchio o altri rituali, potete rivolgervi con fiducia a Studio-Esoterico.com; raccontando la vostra situazione e gli eventi negativi nei quali siete coinvolti, troverete un operatore pronto a darvi consigli e soluzioni personalizzate
Le più antiche testimonianza di fatture
L’essere umano ha sempre cercato un modo per influire sulla propri vita e non essere vittima delle circostanze. In questo suo percorso talvolta ha identificato i suoi simili come ostacoli al raggiungimento dei propri obiettivi.
Così nascono le fatture, con l’intento di far soffrire persone viste come un intralcio per la propria esistenza. Può essere un rivale in amore, un parente invadente, qualcuno che ha danneggiato la nostra proprietà o la nostra attività. Queste cose sono sempre accadute e infatti le prime testimonianze di fatture risalgono addirittura all’antico Egitto. Sono stati ritrovati testi di esecrazione, maledizioni scritte di argilla o pezzi di legno contro vicini, aprenti o addirittura cittadini di popoli avversari. Spesso i testi venivano distrutti, perché non fossero rinvenuti proprio dalla vittima e cancellati, ma alcuni in legno sono sopravvissuti fino ai giorni nostri.
Anche nell’impero romano le fatture erano molto comuni, anche perché gli antichi romani erano particolarmente superstiziosi: credevano molto nella sfortuna e in quelli che ancora oggi chiamiamo “iettatori”. C’erano quindi molti riti per allontanare persone negative, oltre a vere e proprie fatture, che però dovevano esser praticate di nascosto. La magia infatti era considerata pericolosa e quindi posta fuori legge.
La magia nel medioevo
Il periodo storico del Medioevo è probabilmente quello che nell’immaginario collettivo più si collega al mondo della magia, per la presenza delle “streghe”. In realtà si trattava di donne che erano depositarie di antiche discipline, dall’alchimia all’astrologia, i cui poteri erano ampiamente riconosciuti. Donne ovviamente ma anche uomini, che si passavano le loro conoscenze con la tradizione orale.
E’ risaputo però come la Chiesa Cattolica abbia sempre visto di cattivo occhio la magia, proprio a causa delle fatture. I rituali di magia nera erano considerati in grado di evocare il demonio. Con il rafforzarsi della chiesa i rituali sono stati messi al bando, tutti anche quelli positivi, fino ad arrivare alla famosa caccia alle streghe che ha portato al rogo migliaia di donne innocenti.
Questo ha allontanato l’essere umano dalla magia per diversi secoli. Oggi si sta ricominciando a studiare seriamente tutte quelle arti esoteriche che per troppo tempo sono state classificate come “fantasiose”.
Perché gli operatori non praticano le fatture
Come accennato all’inizio, gli operatori davvero professionali si rifiutano di praticare fatture di magia nera. Il primo motivo è evidente: è una questione morale. La magia è pensata per aiutare le persone a superare ostacoli e momenti di crisi, non per danneggiare altre persone.
Ma accanto a questo c’è un motivo di ordine prettamente pratico. Quando si mettono in atto dei riti si smuovono le energie universali, che coinvolgono tutti i soggetti partecipanti; tutti, compresi quindi il mandate e l’operatore stesso. Se l’energia smossa è negativa, è questa che coinvolgere anche chi fa il rito. Insomma, nessuno resterà esente e, mentre si vuole far del male agli altri, se ne riceve indietro sempre una parte. Perché in fondo è esattamente così che funzionano le interazioni umane a livello energetico.