L’educazione infantile è un processo molto complesso e delicato che comporta diversi step che devono essere seguiti con cura da personale qualificato in grado di porre in essere programmi e attività che convergono concretamente verso la crescita e lo sviluppo non solo cognitivo dei bambini.
In questo contesto, l’apprendimento deve essere portato avanti in modo graduale e senza troppe pressioni, implementando metodologie che possano stimolare i più piccoli e mai appesantirli, con un approccio olistico e sempre aggiornato.
Al riguardo una delle soluzioni che stanno prendendo piede ormai da molti anni è quella relativa all’edutainment.
Vediamo di cosa si tratta.
Cos’è l’edutainment
L’edutainment è un approccio che combina educazione e intrattenimento, con l’obiettivo di rendere l’apprendimento più coinvolgente e piacevole, attraverso un modello che si basa sull’idea che l’informazione e la conoscenza possono essere trasmesse in modo più efficace quando vengono presentate in un contesto divertente e stimolante.
Questo metodo affonda le sue radici nel campo dell’istruzione e dei media e possiamo trovarlo sin dagli anni ’70, con gli educatori e i professionisti dei media hanno iniziato a sperimentare con approcci che integravano elementi di intrattenimento nelle attività educative, ponendosi come obiettivo quello di rendere l’apprendimento più accessibile e attraente per gli studenti, in particolare per le nuove generazioni abituate a un’ampia gamma di stimoli multimediali.
I principi dell’edutainment
Per poter predisporre programmi incentrati sull’edutainment è necessario contemplare alcuni principi fondamentali.
Il primo riguarda il coinvolgimento attivo, con l’intento di rendere gli studenti protagonisti nel processo di apprendimento, incoraggiandoli a partecipare, interagire e sperimentare, così da intraprendere un percorso di apprendimento esperienziale. Anziché limitarsi alla trasmissione passiva di informazioni, ragazzi e bambini possono imparare e formarsi attraverso l’esperienza diretta e l’interazione con il contenuto.
Altro elemento essenziale è sicuramente la motivazione intrinseca. L’utilizzo di elementi di intrattenimento, come giochi, storie, animazioni e multimedia, infatti, aiuta a stimolare gli studenti, rendendoli più propensi a impegnarsi nell’apprendimento, apprendendo in modo naturale e senza le forzature tipiche dei classici programmi didattici.
Ovviamente non può mancare l’aspetto legato alla multisensorialità, utilizzando i diversi canali sensoriali, come la vista, l’udito e il tatto, per creare esperienze di apprendimento più immersive e coinvolgenti.
Come dicevamo in precedenza, l’edutainment trova ampia applicazione in diversi contesti educativi e formativi, con numerose scuole e università che integrano questi elementi nelle loro attività didattiche, come giochi, simulazioni e progetti multimediali.
Oltre al contesto scolastico, esistono esempio di questo approccio anche nell’ambito della formazione professionale, con le aziende che lo utilizzano per rendere più piacevole e motivante la crescita del personale, ad esempio attraverso corsi interattivi, team building e gamification.
Anche molti musei e centri espositivi, soprattutto quelli dedicato ai più piccoli, adottano approcci edutainment per rendere più coinvolgente l’esperienza di visita, utilizzando installazioni interattive, realtà aumentata e percorsi multimediali.
I vantaggi dell’edutainment
Tra i maggiori vantaggi dell’edutainment, come detto, troviamo il maggiore coinvolgimento e motivazione degli studenti che attraverso l’inserimento di elementi di intrattenimento avvertono l’apprendimento in modo più piacevole e stimolante, migliorando l’engagement degli stessi.
A questi si aggiunge un miglioramento dell’apprendimento e della conservazione delle informazioni, in quanto questo approccio facilita la comprensione e la memorizzazione dei contenuti.
Oltre ai contenuti specifici, l’edutainment può contribuire anche allo sviluppo di abilità come problem-solving, creatività e lavoro di squadra, sviluppando abilità e competenze trasversali, senza contare che questa pratica risulta essere inclusiva e accessibile a studenti con diverse abilità e stili di apprendimento.