Sempre più spesso il mercato del lavoro all'estero si dimostra più ricco di proposte e più ospitale, sia in termini di valorizzazione delle competenze, sia per qualità delle gratificazioni. Pertanto, sempre più giovani prendono l'estrema decisione di lasciare il proprio Paese per cercare un impiego che possa soddisfare gli anni di studio e le competenze così acquisite. L'estero è sicuramente una meta più stimolante e la determinazione con cui ci si spinge a lavorare in altri paesi, mostra la volontà di non rassegnarsi ad una realtà locale che, il più delle volte, non è competitiva, né dinamica e non riesce ad assicurare una crescita professionale soddisfacente.
Nel momento in cui si prende la decisione di cercare lavoro all'estero, sarà necessario avere una buona conoscenza della lingua parlata nel Paese scelto come destinazione. Ad ogni modo, la conoscenza della lingua inglese, accettata e riconosciuta a livello internazionale, permette di possedere un passpartout che risolve il problema. In questo caso la pratica nella lingua locale è un valore aggiunto ma non indispensabile. La comunicazione deve essere fluente, eventualmente da perfezionare con corsi e aggiornamenti, soprattutto i mesi che precedono la partenza.
I passi successivi riguardano, ovviamente, lo studio del mercato di riferimento per individuare il Paese in cui sia più appetibile il profilo professionale posseduto. Poi è il turno dell'individuazione delle aziende in cerca di candidati, attraverso il sito internet, le agenzie per il lavoro e i social. Una volta che si è fatta questa chiarezza, occorre preparare gli strumenti fondamentali per presentarsi al colloquio di selezione, in modo da avere le maggiori possibilità di successo: il curriculum vitae e la lettera di presentazione. I due documenti andranno redatti in inglese e sarà indispensabile verificare il format più utilizzato nel Paese di arrivo.
Per ottenere il miglior risultato è consigliabile affidarsi ad un traduttore italiano inglese professionale. Solo così si ha la certezza di una traduzione di qualità, esente da errori spesso comuni che determinerebbero l'immediato scarto del CV e delle speranze in esso riposte. Non dimentichiamoci che non è solo un pezzo di carta, ma deve rappresentare tutto quello che si è, valorizzando al massimo tutte le competenze e i requisiti che si hanno. La sua lettura deve essere scorrevole, deve essere sintetico ma non troppo, ma soprattutto convincente nella lingua in cui si è redatto. Il modello e la fraseologia devono essere quelli giusti, ma non solo. Deve essere interessante, perché mediamente chi legge un CV decide di continuare nella lettura, oppure no, dopo solo 30 secondi. La lettera di presentazione deve catturare l'attenzione, ma non deve esagerare perché altrimenti si ottiene l'effetto contrario.
Per superare brillantemente il colloquio programmato, sarà piuttosto utile dedicarsi a sessioni di esercitazioni per acquistare maggiore dimestichezza nell'esposizione. Le domande potrebbero essere articolate, pertanto bisognerà cercare di acquisire quella giusta dose di sicurezza atta a confermare le belle cose scritte nel CV. Un inglese fluente da studiare seriamente è fondamentale, perciò non bisogna affidarsi troppo a internet e cercare, invece, di partire con una certificazione ufficiale in tasca. Infine, bisogna crederci!